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86 ATTO TERZO

Florindo. Così ne voleste voi a me, quanto io ne voglio a voi.

Fiammetta. Così voi diceste davvero, come io non burlo.

Florindo. Se dico da vero, ve l’autentichi questo mio tenero abbraccio.

Fiammetta. Che volete che io faccia d’un abbraccio?

Florindo. Non ve ne contentate?

Fiammetta. Signor no.

Florindo. Volete qualche cosa di più?

Fiammetta. Signor sì.

Florindo. E che cosa comandate, mia cara?

Fiammetta. Che cosa mi avete detto oggi dopo pranzo?

Florindo. Non mi ricordo.

Fiammetta. Puh! Che memoria! Mi avete detto che m’avreste sposata.

Florindo. Ah! sì, gli è vero.

Fiammetta. Ed ora, che cosa dite?

Florindo. Che volentieri vi sposerò.

Fiammetta. Ma quando mi sposerete?

Florindo. Anche adesso, se volete.

Fiammetta. Adesso, qui, non mi pare cosa che possa farsi.

Florindo. Si può far benissimo. Date la mano a me, ed io do la mano a voi. Voi promettete a me, io prometto a voi. Il matrimonio è fatto.

Fiammetta. E poi si confermerà solennemente?

Florindo. Sì, solennemente. Ecco la mano.

Fiammetta. Ecco la mano.

SCENA X.

Beatrice che osserva, e detti.

Florindo. Prometto esser sposo.

Fiammetta. Prometto essere...

Beatrice. Che cosa prometti? Che cosa prometti? Disgraziata che sei! E tu vuoi far questo bell’onore alla casa? Vuoi sposare una cameriera?