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372 ATTO TERZO

Portalettere. La toga. Sette soldi.

Pantalone. Tiolè, sette soldi.

Portalettere. Strissima.1 (parte

SCENA IV2.

Pantalone solo.

Chi mai3 xe quello che scrive? Cossa mai ghe xe drento? Sto carattere mi no me par de cognosserlo. El sigillo gnanca. L’averzirò, e saverò. Solito vizio. Voler indivinar chi scrive, avanti de averzer la lettera. Signor mio riveritissimo. Chi elo questo che scrive? Masaniello Capezzali. Napoli, 24 Aprile 1750. No so chi el sia; sentimo. Avendo scritto due lettere per costì al signor Lelio di Lei figliuolo, e non avendo avuto risposta... Mio fio s’ha fermà a Roma, ste do lettere le sarà alla posta. Risolvo a scrivere la presente a V. S. mio signore, temendo ch’egli o non sia arrivato, o sia indisposto. Il signor Lelio, due giorni prima di partir da Napoli, ha raccomandato a me, suo buon amico, di fargli avere le fedi del suo stato libero, per potersi ammogliare in altre parti, occorrendo... Oh bella! S’el giera maridà! Niuno poteva servirlo meglio di me, mentre sino all’ultime ore della sua partenza sono stato quasi sempre al suo fianco, per legge di buona amicizia... Questo doveria saver4 tutto, anca del matrimonio. Onde unitamente al nostro comune amico Nicoluccio, abbiamo ottenute le fedi del suo stato libero, le quali acciò non si smarriscano, mando incluse a V. S., autentiche e legalizzate... Com’ela? Coss’è sto negozio? Le fede del stato libero? No l’è maridà? O le fede xe false, o el matrimonio xe un’invenzion. Andemo avanti. È un prodigio che il signor Lelio torni alla patria libero e non legato, dopo gl’infiniti pericoli ne’ quali si è ritrovato per il suo buon cuore; ma posso darmi io il vanto d’averlo per

  1. Modo di dire: Servo di Vossustrissima.
  2. Nell’ed. Bett. è unita alla scena preced.
  3. Bett.: Lustreme le tavarnelle. Chi mai ecc.
  4. Bett., Pap. ecc.: Questo saverà