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Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1910, IX.djvu/43

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I MERCATANTI 33


sera non posso star senza un poco di conversazione. Casino a Venezia, casino in campagna, gondola, palchi, osteria, tutte cose necessarie per far quel che fanno tanti altri. Oh, mi dirà alcuno, fallirai, sarai cagione che fallirà anche tuo padre; e per questo? Ci aggiusteremo, e torneremo in piazza.

SCENA X.

Corallina e detto.

Corallina. Signor padroncino, ho piacere di trovarvi solo; ho bisogno assai di parlarvi.

Giacinto. Son qui, parlate. Avete bisogno di nulla?

Corallina. Avrei bisogno che mi restituiste quei cento e cinquanta ducati, che vi ho prestati.

Giacinto. Non me li avete dati a cambio? Non vi pago il dieci per cento?

Corallina. Sono due anni che non mi date un soldo. Ho bisogno di valermene, e voglio i miei denari.

Giacinto. Volete i vostri denari?

Corallina. Certamente. E se non me li darete, lo dirò a vostro padre, e sarà finita.

Giacinto. E avreste tanto cuore di tradire il vostro Giacinto?

Corallina. Io non ho bisogno delle vostre parole. Voglio i miei denari.

Giacinto. So pure che una volta avevate1 dell’amore per me.

Corallina. Bella maniera per farsi amare! Nemmeno darmi il frutto de’ poveri miei denari.

Giacinto. Via, siate buona, e ve li darò.

Corallina. È un pezzo che mi dite, ve li darò, ma non si vedono venir avanti.

Giacinto. Volete il frutto, o volete il capitale?

Corallina. Voglio tutto quel che mi viene.

Giacinto. Via, che cosa vi viene?

  1. Pap.: avevi.