Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1911, XII.djvu/280

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274 ATTO SECONDO

gente? In casa vostra non manca il bisognevole, anche con abbondanza. Qui non viene alcuno a picchiare all’uscio per essere pagato; non si fanno tornare i creditori due volte; non si fa mormorare. Ma sapete che cosa ci mantiene in riputazione? Non le entrate, che sono poche; non i negozietti ch’io faccio per migliorarle; ma la buona regola, la prudenza e l’economia. Senza di questa, poveri voi. Poveri voi, se non aveste altro che vostro padre. So io lo studio che mi costa il reggere questa barca. Ma sono vecchio, figliuoli miei, sono vecchio. Poco ancor posso vivere, e però, prima di chiuder gli occhi, vorrei vedervi in istato di non aver bisogno dell’aiuto di vostro padre. Egli non è buono per sè, molto meno sarebbe al caso per regger voi. Cara Felicita, ho qualche partito per voi; penso accasarvi con fondamento da vostra pari. Ma voi non vi stancate di essere una figliuola prudente, come stata siete sinora; e voi, nipote carissimo, è tempo che vi determiniate a qualche cosa di sodo. I vostri studi li avete fatti. Vi comprerò una carica, se v’inclinate; vi addottorerò, se il volete; credetemi che vi amo da padre, e più assaissimo di vostro padre, ne altro esigo da voi che buon amore, soda prudenza e discreta rassegnazione.

Felicita. Per me, signore, se volete accasarmi, sarò contenta.

Geronimo. Ho tre o quattro partiti, vi dico, e di questi non dubitate ch’io non sappia scegliere il meglio.

Felicita. Perdonatemi, signor zio, vi vorrei dire una cosa.

Geronimo. Dite; parlate con libertà.

Felicita. Fra questi partiti vi sarebbe per sorte quello del signor Ridolfo?

Geronimo. Il signor Ridolfo? Il signor Ridolfo? Fino che io son vivo, non vi mariterete al certo col signor Ridolfo, nè con altro simile a lui. Il signor Ridolfo fa le belle villeggiature; ma i creditori l’aspettano, per augurargli il buon viaggio. Ora capisco l’intreccio della favoletta. Sono invitati per andar in campagna, eh? Oh che bel villeggiare coll’amante al fianco! E il fratello il comporta, e il padre tien mano. Pazzi, pazzi quanti che siete.