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LA GUERRA 425

Ferdinando. Fatelo accompagnare da due soldati.

Carluccio. A voi, accompagnatelo al quartier generale. (a due soldati)

Ferdinando. Che nuove portate? (al corriere)

Corriere. La pace.

Ferdinando. È fatta la pace?

Corriere. È fatta la pace.

Ferdinando. Presto, che salgano due soldati a cavallo, e lo accompagnino velocemente al quartiere.

Carluccio. Subito. Fermatevi voi. Andate voi altri. (partono altri due soldati)

Ferdinando. Sollecitate la corsa. (al cantere)

Corriere. Son cascato due volte. Non ho più fiato. (parte)

Aiutante. Avete piacere, che sia seguita la pace?

Ferdinando. Ho piacere che don Faustino non possa vantarmi in faccia il merito di un assalto. Ritiriamoci nel fortino ad aspettare i comandi del generale. (parte)

Aiutante. L’invidia regna per tutto, ma all’armata poi si attacca come la pece. (parte con soldati)

SCENA XI.

Campo di battaglia con batterie di cannoni. Fortezza senza bandiera bianca.

Don Faustino, il Conte, don Fabio. Soldati in atto di dar l’assalto alle mura. Soldati su la Fortezza, che si difendono al suono di tamburi.

(Il suono delle trombe fa cessare i tamburi e s’odono voci per il campo, che gridano Pace, pace.

(Gli assalitori abbandonano il posto, si ritirano al campo, si mettono tutti in ordinanza ecc.