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234 ATTO SECONDO
Generosa bontà. Se non m’inganno,

Parmi appunto ch’ei giunga.
Corrado.   È forse quello
Che discende dal colle?
Griselda.   È quello appunto.
Corrado. Benchè canuto ei sia, veloce ha il passo.
Griselda. Mira come giulivo a noi sen viene.

SCENA XII.

Artandro e detti.

Artrando. Figlia, oh come ciascun... (a Griselda

  Ma chi è costui?
È forse il Re?
(guardando Corrado attentamente, che sta in disparte
Griselda.   No, ma del Re egli è amico.
Artrando. Non saria già venuto a portar egli
La peste della corte anco in le selve? (a Griselda
Griselda. Questi è un buon cavalier.
Corrado.   (Come mi guarda
Attento il vecchio). (da sè
Artrando.   O cavaliere o fante,
Fa ch’egli vada, e noi restiamo in pace.
Griselda. Egli ne andrà, ma deggio seco anch’io,
Padre amato, partir.
Artrando.   Come! Che dici?
Griselda. Alla reggia fatal tornar degg’io.
Artrando. Eh tu scherzi, Griselda.
Griselda.   Il ver ti dico.
Artrando. E vuoi lasciare il genitor cadente?
Griselda. Tu puoi meco venir.
Artrando.   Io venir teco?
Pria che il bosco lasciar, morir vogl’io.
Griselda. Dunque addio, genitor. (in atto di partire