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LA GRISELDA 251
Ed il Re si contenta, io più non parlo. (parte

Roberto. (Temo). (da sè
Oronta.   (Pavento). (da sè
Gualtiero.   Ah non estingua adesso
Fredda tema, e importuna, il vostro ardore.
Oronta. Perdona; non vorrei, se offeso avessi
L’onor tuo, l’onor mio...
Roberto.   Perpetuo esilio
Volontario prendea.
Gualtiero.   Tacete omai,
Che più del vostro amor, questa m’offende
Importuna discolpa. Il cielo approva
Il vostro amor. Col non amar Roberto
Rea ti faresti, Oronta, e tu più reo,
Se da lei ti dividi. Io vel consiglio:
Proseguite ad amarvi, e non temete;
Con ciò non m’offendete, e non risento
Gelosia d’un amor che non m’oltraggia.
E se timor l’aspetto mio vi reca,
Parto, miei cari, e in libertà vi lascio. (parte
Roberto. Non m’inganno?
Oronta.   Lo credo?
Roberto.   Udii?
Oronta.   Sognai?
Roberto. Vuole il Re che non parta, e tu qui resti?
Oronta. Vuol lo sposo ch’io t’ami, e me lo impone?
Roberto. Oimè, Oronta, io temo.
Oronta.   Anch’io pavento.
Roberto. Che risolvi, mio ben?
Oronta.   Che mi consigli?
Roberto. E periglio il restar.
Oronta.   Colpa è l’amarti.
Roberto. Ma se il Re m’assicura?
Oronta.   E se Gualtiero
Ad amar mi consiglia?