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RINALDO DI MONT'ALBANO 385
Gano. Sì, ma invan lo sperate. Egli è geloso

Troppo dell’onor suo.
Florante.   Nol sarà meno
Forse della sua vita. Alfin, che mai
Può costarci il tentarlo?
Gano.   Ah! Può costarci
E la vita, e l’onor. Se a Carlo il narra,
Miseri noi!
Florante.   Miseri noi, se Carlo
A lui prestasse fè. Sarem noi forse
Meno scaltri in negar le colpe nostre
Di quel che siamo nel tentarle? Questo
Ch’io vi propongo è un tentativo nuovo
Che ci può agevolar la strada e il tempo.
Se Rinaldo acconsente, ei sarà a parte
Della nostra conquista, e se resiste,
Accrescerà una vittima al disegno.
Che ve ne par?
Gano.   Saggio è il consiglio vostro;
Non si tardi a eseguirlo.
Florante.   Olà! Rinaldo (entra una guardia
Qui sia condotto. (parte la guardia
Gano.   Qual progetto abbiamo
Con esso a stabilir?1
Florante. Di Francia il regno
Grande è così, che contentar potrebbe
Non che di tre, l’ambizion di mille.
Diviso il merto dell’impresa, il premio
Pur si dividerà. Ma vien Rinaldo.
Seco solo vi lascio. All’età vostra
Più fede presterà. Vado frattanto
Gli amici a ragunar, che se fia d’uopo
In questo giorno di vibrar il colpo,
Nulla voglio che manchi al gran disegno. (parte

  1. Nel testo si trova stampato: Qual progetto — Abbiam con esso ecc.