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Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1926, XXIII.djvu/73

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BELISARIO 71
Antonia.   Dunque morir degg’io?

Narsete. No, che in parte ti guido, ove sicura
Vivrai, e l’empia crederatti estinta.
Antonia. E Belisario?
Narsete.   Lo saprà, ma in tempo
Che alla salvezza tua dubbio non resti.
Andiam.
Antonia.   Deh! prima...
Filippo.   Arresta il passo. E voi
(ai suoi soldati
Circondate la donna. (impugna la spada
Antonia.   (Ah me infelice!) (da sè
Narsete. Che pretendi? Chi sei?
Filippo.   Vo’ che tu lasci
La donna in mio poter, o che ti sveno.
Antonia. Aita, oh giusti dei!
Narsete. 6Con il mio brando (impugna la spada
Questa donna difendo e la mia vita.
Filippo. Dunque cadrai!
Narsete.   Non mi spaventi, audace. (si attaccano
Filippo. Voi della preda, amici, assicurate
L’acquisto intanto.
(Ai soldati combattendo, i quali conducono via Antonia
Antonia.   Ahimè! chi mi soccorre?
Narsete. Sorte crudel! (cade
Filippo.   Cadesti alfin. D’Antonia
Sieguo la traccia fortunato amante. (parte
Narsete. Antonia. Oh dei! me la involò l’indegno.
Esser altri non può che il traditore
Filippo, ed esso mi sembrò alla voce.
Difendetela voi, numi del cielo;
Ch’io dietro volo al rapitor spietato,
Risoluto di farne aspra vendetta. (parte