Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1927, XXIV.djvu/42

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ATTO SECONDO
Cesare qui. Ti è noto pur; non lice

Prevenir 1 il suo cenno.
Vitaliano.   Ebben, si attenda 2
Dove credi opportuno. (si ritira
Polimante.   È ver pur troppo
Che più ragion non soffre aver per guida
Chi ai deliri d’amor si getta in preda.
(si ritira con Vitaliano

SCENA II.

Anastasio, Amanzio e guardie 3. L’esercito schierato in ordine.

Amanzio. Signor, qual imponesti, ecco su l’armi

L’esercito schierato.
Anastasio.   Or l’oratore
Venga, e s’ascolti. Ma dov’è la sposa?
Arianna dov’è?
Amanzio.   Testé la vidi
Col novello campion da sola a solo.
Anastasio. Con Giustin?
Amanzio.   Con Giustino.
Anastasio.   Ebbe il garzone
Le militari spoglie? Ebbe la spada?
Amanzio. L’ebbe, signor; Grecia n’esulta, e spera
Da sì forte campion la sua fortuna.
Anastasio. T’intendo, Amanzio; non schernir chi merta
Di Cesare la stima.
Amanzio.   A che, signore,
Dunque non doni al valoroso eroe
Il supremo dell’armi alto comando?
Anastasio. D’uopo in questo non ho de’ tuoi consigli.
Se il grado a te donai di primo duce,
Non ne abusar.

  1. Ms.: prevenire.
  2. Ms.: s’attenda.
  3. Ms.: Amanzio, Guardie.