Pagina:Gozzi - Le fiabe. 1, 1884.djvu/297

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atto secondo. 75

     Jenn.(mesto e confuso) Io mi credea
     Dopo un lungo viaggio... Or basta... Or bene... (a parte agitato) Oh Dio! crudo Norando! e tacer deggio! (vedendo uscir dalla galera Pantalone, e i servi col cavallo, e il falcone, segue da sè affannoso)
     Ecco il falcone, ecco il destrier venire;
     Eccomi al duro passo. O Giove sommo,
     Soccorri a me, al fratello, e fa ch’io possa
     All’orrenda sentenza oppor l’ingegno.
     Mil. (da sè, che l’averà osservato) Il fratello che ha? più nol conosco. (s’avanzano i servi col falcone, e col cavallo che verrà saltellando. A cenni di Pantalone si fermano da una parte. Pantalone s’avanza con umiltà.
     Pant. Xe permesso a un povero vecchio, inutile ai so paroni, de basarghe la man? (bacia la mano a Millo)
     Mil. Disutil voi? De’ Cortigiani suoi
     Il più utile in voi Millo contempla.
     Il valor vostro al procelloso mare
     So che tolse un fratel, che tolse Armilla,
     La vita del Re vostro.
     Pant. El Cielo, che ghe vol ben a ella, ha assistio la mia poca abilità. La ringrazia el Cielo in primo logo, e pò el coraggio, l’amor, el cuor, la rara fortezza fraterna del Principe Jennaro, verso el qual, me sia permesso el dirlo con tutte le viscere, e senza riguardi, no la pagherà mai le so obbligazion.