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atto quarto. | 103 |
mostro sparirà. Jennaro rimarrà attonito colla spada nelle mani).
SCENA SECONDA.
Esce Millo mezzo spoglio, con un lume nella sinistra mano, una spada ignuda nell’altra, vede Jennaro nella positura accennata. Sorpreso, fa qualche passo indietro.
Millo e Jennaro.
Mil. Ah traditor! tu qui! di notte! solo!
Col ferro in pugno? violento, folle,
Spezzi le porte, e vieni, empio, la vita
Per torre al fratel tuo?
Jen. (confuso, guardando intorno da sè) Lasso! sparito
È il mostro; più difendermi non posso.
Mil. Ecco la vita; ecco quel sangue, indegno,
Che brami di versar. Per questa spada
Il colpo vibra. Forse la tua morte... (si mette in guardia)
Jen. Fratello... sappi... in questo loco io venni..
Io son per tua... (a parte disperato) Ma favellar non posso.
Barbare stelle!
Mil. Olà, miei servi entrate.
Olà, servi, ove siete?