Pagina:Gozzi - Memorie Inutili, vol 1, 1910 - BEIC 1837632.djvu/117

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parte prima - capitolo xvi 111

soliti studi di belle lettere ed alle solite mie osservazioni sul mondo e sulla umanitá.

Seppi che mio zio materno Almoró Cesare Tiepolo, vecchio senatore venerando, villeggiava tre miglia lontano da noi ne’ beni di sua ragione.

Fui a baciargli la mano. Mi chiese com’era stato trattato in Dalmazia da S. E. Quirini. Risposi che ottimamente, ma che non aveva potuto darmi alcun solido uffizio, perché le milizie erano passate alle guarnigioni nell’Italia. Mi esibí d’inviarmi e di raccomandarmi a S. E. Provveditor generale a Verona. Risposi che lo ringraziava, ma che Marte non voleva ispirarmi la vocazione militare; ch’io prevedeva di dovermi impiegare per la mia famiglia, la quale con voci altissime chiamava soccorso. Egli mi disse, crollando il capo e stringendo le labbra, ch’io aveva ragione.