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118 memorie inutili

perpetua reciproca una sua angusta abitazione nella lontana contrada di San Jacopo, detto «dall’Orio». Mi aggiunsero che il padre nostro era giá stato disposto a dare l’assenso e che i fratelli Gasparo ed Almorò aderivano all’assenso del padre.

Le lagrime di quelle povere ragazze, i loro colori rettorici sul colpo d’avvilimento, aggiunti alla vergogna che provai anch’io, mi commossero. Terminarono il loro discorso sempre singhiozzando e con tutti gli stimoli perch’io impedissi il vergognoso e pernicioso contratto; ma con tutte le preghiere del mondo, ch’io tenessi occulto l’uffizio loro e non le esponessi a delle crudeli mortificazioni.

Vidi aperta una voragine di dissensioni, di amarezze e di dispiaceri, specialmente per me. Un estremo bisogno di danaio; un contratto giá stabilito vocalmente dalla madre e dalla cognata; un assenso accordato dal padre; la condiscendenza rispettosa di due fratelli; la secretezza che doveva custodire a riguardo delle sorelle; la mia essenza nuova in casa, giá resa sospetta di turbolente; l’essere io privo di aderenze e di amici in Venezia; tutto mi spaventava.

Disposto a proccurare di soccorrere per qualche modo mio padre nel suo desiderio di partire per la campagna, ed a impedire un contratto tanto indecente, feci anch’io una gita segreta, e visitai il soprannominato signor Francesco Zini.

Mi feci conoscere con delle soavi espressioni, trattandolo da coppa d’oro ed esponendogli ch’io sapeva ch’egli era per fare un negozio con suo periglio e con nostra notabile umiliazione. Gli dissi che mio padre era infermo da molti anni; che la nostra abitazione paterna era soggetta ad uno stretto fideicommisso antico; che mancato il padre egli averebbe perduto il di lui danaio e l’alloggio; che tutta la fratellanza non sarebbe concorsa ad assentire al contratto abbozzato; che un mio fratello era in Levante; ch’io era le mille miglia lontano dal dare l’assenso, e che non avrei potuto che uscire dalla casa obbediente per servirlo, quando mio padre me lo avesse comandato. Discesi al patetico, dipingendogli una numerosa famiglia sloggiatrice afflitta, con pochi fardelli, dal paterno nido, sotto agli occhi di tutto il