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parte seconda - capitolo xxiv 7


— Noi siamo vicini alla partenza per Mantova con la comica compagnia — diss’egli, — e sono venuto per me e per parte di mia moglie, imbarazzata nell’accomodare fardelli, a riverirla, a ricevere i suoi comandi e ad augurarle permanenza felice.

— Ella si è preso un disturbo superfluo — rispos’io. — Le sono però obbligato e le desidero ottimo viaggio e buona sorte.

Egli fu muto per qualche momento; indi si scosse per darsi del cuore dicendo: — Per altro io le ho scritta una lettera tempo fa, della quale non ebbi da lei alcuna risposta.

— Eccoci a una nuova seccatura molesta — diss’io tra me. — Mi costrinsi, rispondendogli con qualche serietá ma con una calma perfetta: — Lei ha fatto male a scrivere quella lettera, ed io ho fatto bene a non curarla, a non darle risposta e a dimenticarla.

Credendo egli che la mia flemma fosse naturale e potesse concedergli di farsi ardito meco, s’arrischiò a dirmi con dell’alterigia: — Anzi ho fatto bene a scrivere quella mia lettera.

Credei finalmente di dover cambiare contegno, per frenare una stomachevole petulanza, e volgendomi al mio visitatore con un ciglio oscuro, proruppi in queste parole: — Hai fatto malissimo. Ricordati ch’io sono in casa mia: non abusare della mia civiltá e sofferenza. Stupisco che tu abbia la temeritá di venire sino nella mia abitazione a turbare la mia quiete e a sostenere i tuoi sporchi argomenti.

Quell’infelice impallidí e rimase come un simulacro ad un linguaggio ch’egli non aspettava da me. In quel mal punto giunse il mio servo a presentargli la cioccolata. Il tremore gli fece prendere assai male la tazza. Bevve un sorso tremando, indi ripose la tazza, adducendo che si sentiva poco in salute e che non poteva bere il rimanente.

Partito il servo, quel meschino avvilito mi cadde dinanzi ginocchioni chiedendomi perdono.

— Levatevi — diss’io. — Vedo benissimo che voi non avete parte né nelle vostre lettere né in queste vostre comparse e che siete un emissario inconsiderato. — Qui egli incominciò una narrazione che ascoltai perché mi divertiva.