Pagina:Graf - Le poesie, Chiantore, 1922.djvu/10

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avvertenza

È vero: anche in vita, il G?mf — solitario e sdegnoso, repugnante da quelle arti che, soprattutto in tempi coìne i nostri, di cortigianeyHa demagogica invadente perfino nelle lettere, servono ad assicurare il successo, sia pure effimero, gli onori e i favori, per la qualità delle sue idee, per l’indole della sua poesia, compenetrata tutta d’un pensiero dominatore e d’un sentimento diffuso, e, nella forma, meditativa ed aristocratica — non ebbe che una moderata fortuna presso il cosi detto gran pubblico e presso i critici; ebbe, anzi, come si dice, non buona stampa. Tuttavia, nonostante ciò, egli seppe conquistarsi un suo largo sèguito di lettori che, anche a distanza di quasi un decennio dalla sua scomparsa (30 maggio 1913), gli si conservano ostinatamente fedeli e, pur fra i dibattiti e i dissensi inevitabili della critica, accennano a crescere di numero e — che più importa — sono ancora, come sono sempre stati, apprezzabili per la qualità loro. Di questo continuato e crescente favore, di questa riputazione che direi silenziosa, possiamo rilevare due segni non dubbi: primo e più significativo di tutti, lo smaltirsi delle varie edizioni che si susseguirono, dei non pochi volumi dei suoi versi, non esclusa

la raccolta parziale e non felice, pei criteri