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Son così belli, che io
Mi metto a piangere quando
Li guardo, e rido pensando
Il loro destino e mio. —
Essere uno e diverso
E coerente e sconnesso,
Vuol dir rifare in se stesso
Il glorïoso universo.
Meglio esser molti che uno:
E l’uno, l’uno ove molti
Sieno con arte raccolti,
Non morrà mai di digiuno.
Ricevi, se ti par buono,
Questo succinto entimema,
E fa che il succo ne sprema:
Mi contraddico, ergo sono.