Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/190

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i63 troverà che, qualora non sapevano dar ragione di una parti- cella, il che troppo spesso avveniva, soddisfacevano .a*let-f tori con un certo qual smezzo. Questo vocabolo si d& ad u-^ DO ornamento di perle che le donne si mettono al collo; e credo derivi dal Tedesco; e, nel senso metaforico, si vole- va inteso ad esprimere parola posta per ornamento del di-* scorso; ma di quale ornamento può essere una voce sover- chia P Nel quarto esempio dalla 7 tra che e fosse s* è fatta Telisione della e, che viene ad esser e/; la qual forala òuo troncamento di egli. Il troncamento e T elisione fanno la parola graziosa; e non ostante che sia poco usata , io avvi- so che se ne possa far uso. Si trovan molti esempj anche di ei per egli , e del tronco e* per egli ed eglino» Si può troncare Ve di egli^ e far g//, come nel quinto caso. Si usa la per ella; elle^ le per elleno; per esempio, tjé mi disse o- gni cosa ; Elze non sanno^ delle sette volte le sei^ quello che BILE si vogliono. B. Quelle altre che^ se te non hanno t ordine per fetton ecc. M* In poesia si può adoperare ella per oggetto e con le preposisioni • i. Se cosa appar ond^ egli ahbian paura ecc. D. a. In bene ad un armo trovai cKsùu ( i denari) erano quat’ tro piccioli pia che essere non doveano. B« 3. Eclì sono state assai volte il dì che io vorrei pia tosto essere stato mor* io che vivo. B. In questi esempj si vede adoperato egli per eglino { ma a me par che sia un far abuso di p«’ole e un confonde- re il loro senso a sproposito, quando si può usar chiarez- za e dbtinzione tra il singolare e il plurale. I classici han fatto poco* conto di eglino ed elleno; e nel Decameron que- sti plarali il più si trovan suppliti per essi ed esse .