Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/445

Da Wikisource.

4i8 trodurre parole o locufeioni inglesi o tedesche nell’italiano^ perchè quelle che più portano Pimpronta nazionale, hanno un* origine affatto diversa dalle nostre; là dove tanta somiglianza è tra le parole francesi e le italiane, che pare ad alcuni che basti il dare alle francesi una terminazione in vocale, a far nostre anche quelle che non sono; onde agevol-> mente si confondono le espressioni e le costruzioni dell’una lingua con rallra. Ma, sebbene la maggior parte delle parole«nel semplice loro senso, non variinotra le due lingue, se non nella desinenza e nella pronuncia, questo non avviene quando sono usate nel senso metaforico; anzi 1* Italiano e il Francese si scostano di molto Tuno dair altro in questa parte; e qui appunto sta la gran difficoltà del saper discernere, tanto pochi essendo quegli italiani che credano aver bisogno di studiar la propria favella! Quindi nasce che tutti coloro che sono in questo difetto, sapendo, per esempio, che genio ò parola italiana, però che ella è, nel senso di o/igelo tutelare e d* inclinazione, e sentendo che i Francesi Padoperano ad esprimere ingegno^ credono che sia italiana anche in questo senso; anzi non passa pur per la mente loro un tal dubbio, e come nostra ne fanno uso. Similmente si dica dell’aggettivo 5<(per6o; il quale in nostra lingua significa orgoglioso^ e nella francese si usa figuratamente nel senso di leggiadro^ magnifico* Quegl i accademici che posero nella Crusca il verso di Dante, Poi che 7 superbo Ilion fa combusto, a dimostrare che superbo può significar magni^ ficOf non intesero questo verso. Qui superbo significa orgp^ gliosOf come pruova lo stesso Dante con queste parole, E quando la fortuna volse in basso l’altezza de" Troian che tutto ardiva, (i) E in tal modo dalle parole si passa a io(i) Ho trovato poi che il Daranzati dice le superbe mente.