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Pagina:Grammatica italiana, Fornaciari.djvu/232

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198 parte seconda — cap. xxv



§ 6. Se un verbo transitivo si accompagna in ciascuna delle sue persone colle particelle riflessive corrispondenti, ne risalta la conjugazione de’ verbi riflessivi, i quali esprimono un ripiegarsi del soggetto sopra se stesso. P. es.:

mi vèsto
ti vèsti
si vèste
ci vestiámo
vi vestíte
si vèstono

mi vestíva, ecc. mi vestíi, ecc. ti vestísti, ci vestirémmo, vestèndosi, vestítosi, vestírmi, vestírci, vestírsi, ecc. e così per tutti quanti i tempi semplici, secondo le regole generali date sopra.

I verbi riflessivi nelle tre persone plurali d’ogni tempo e nell’infinito partic. e gerundio possono prendere significato e nome di reciproci, quando l’azione accade vicendevolmente fra due o più soggetti: p. es. Piètro ed io ci amiámo mólto, costóro si òdiano, ecc. dove il verbo si accorda sempre con la persona che per ordine grammaticale precede alle altre, p. es. vói ed ío ci battiámo. Spesso, per maggior chiarezza, si aggiunge fra nói, vói, lóro, l’úno coll’altro o simili.


§ 7. Molti verbi transitivi, specialmente di quelli che esprimono sensazioni ed affetti, diventando riflessivi ammorzano o perdono il loro significato attivo (vedi Parte II, cap. xviii, § 4), cioè a dire, invece di azione esprimono piuttosto passione: p. es. bruciársi nel senso di rimanere scottato dal fuoco; afflíggersi nel senso di provar dolore; spaventársi, provare spavento; rinvigorírsi, riprender le forze; smarrírsi, sgo-