Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, I.djvu/263

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2 56 QUADERNO 2 (XXIV) fame». Il vecchio desistette dalla passeggiata e si ritirò. Il Bertucci Balbi-Valier in un sonetto intitolato I nobili veneti del 1797 non tradirono la Repubblica scrive: «No, no xe 133 vero, i nobili tradio - No ga | la patria nel novantasete»1 (ciò che significa quanto profonda fosse la convinzione e come si cercasse di combatterla). Ç ( 112). Letteratura popolare. Victor Hugo. A proposito di V. Hugo ricordare la sua dimestichezza con Luigi Filippo e quindi il suo atteggiamento monarchico costituzionale nel 48. È interessante notare che, mentre scriveva i Miserabili, scriveva anche le note di Choses vues (pubblicate postume) e che le due scritture non sempre vanno d’accordo. Vedere queste quistioni, perché di solito PHugo è considerato uomo d’un blocco solo, ecc. (Nella «Revue des Deux Mondes» del 28 o 29, più probabilmente del 29, ci deve essere un articolo su questo argomento) \ Nella «Lettura»0deT*r928 Pietre^Nurra pubblicaci diario inedito di un combattente delle cinque giornate di Milano, il mantovano Giovanni Romani, stabilitosi una prima volta a Milano nel 1838 come cuoco alla Croce d’Oro in contrada delle Asole, poi, dopo aver girato quasi tutta Italia, ritornato a Milano, alla vigilia delle cinque giornate, all’osteria del Porto di Mare in Santo Stefano. Il diario si compone di una specie di taccuino di 199 pagine numerate, delle quali 186 scritte con calligrafia grossolana, e dicitura scorrettissima1. Mi pare molto interessante perché i popolani non sono soliti scrivere di questi diarii, tanto più 80 anni fa. Perciò è da studiare per il suo valore psicologico e storico: forse si trova nel Museo del Risorgimento a Milano: vedere nella «Lettura» se (sono) dati altri estremi bibliografici. §(114). Storia politica e storia militare. Nel «Marzocco» del 10 marzo 1929 è riassunto un articolo di Ezio Levi