Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, II.djvu/213

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888 QUADERNO 7 (vil) tale». Tizio « tutti gli uomini. Cosi ha origine empiricoscientifica (empirico = scienza folcloristica)* la formula: «Siamo nati tutti nudi». Ricordare la novella di Chesterton nella Ingenuità di padre Brown suiruomo-portalettere e l’uomo - piccolo costruttore di macchine portentose; c'è un'osservazione di questo genere: «Una vecchia dama abita in un castello con venti servi: è visitata da un’altra dama e dice a questa: "Sono sempre cosi sola ecc.”; il medico le annunzia che c’è la peste in giro, infezioni ecc. e allora dice "Siamo in tanti”». (Il Chesterton trae da questo spunto effetti puramente no- vellistici di intrigo)2. § 39- Croce. L'elemento «passionale» come origine dell’atto politico, così come è teorizzato dal Croce, non può essere accettato tal quale. Dice il Croce a proposito del Sorel: «il "sentimento di scissione* non l’aveva garantito (il sindacalismo) abbastanza, forse anche perché una scissione teorizzata è una scissione sorpassata; né il "mito” lo scaldava abbastanza, forse perché il Sorel, nellatto stesso di bis crearlo, lo aveva dissipato, dandone la | spiegazione dottrinale» (cfr Cultura e Vita morale, 2* ed., p. 158) Le osservazioni sul Sorel sono giuste anche per il Croce: la «passione» teorizzata non è anch’essa sorpassata? la «passione» di cui si dà una spiegazione dottrinale, noo è anch'essa «dissipata»? Né si dica che la «passione» di Croce sia cosa diversa dal «mito» di Sorel, che la «passione» significhi la «categoria o il momento spirituale pratico» mentre il «mito» sia una « determinata » passione, che come « determinata » può essere dissipata e sorpassata senza che perciò la « categoria » sia dissipata e « sorpassata»; Tobbiezione è vera solo in parte, e cioè in quanto significa che Croce non è Sorel, cosa ovvia e banale. Sorel non ha teorizzato un determinato mito, ma «il mito» come sostanza dell’azione pratica e ha poi fissato quale determinato mito era storicamente e psicologicamente il più aderente a una certa realtà. La sua trattazione ha perciò due aspetti: uno propriamente teorico, di scienza politica, e uno pratico- politico. È possibile, sebbene sia discutibile, che l’aspetto pratico-politico sia stato dissipato e sorpassato; oggi si può dire che è stato sorpassato solo nel senso che è stato integrato, ma il determinato mito aveva una base reale. In ogni modo rimane la «teoria dei miti» che non è altro che la « teoria delle passioni » con un linguaggio meno preciso e formalmente coerente. Se teorizzare il mito significa dissolvere tutti i miti, teorizzare le passioni significa dissipare tutte le passioni, • Nel ms un segno di correzione non chiaro. Si può anche leggere: «empirico-folcloristica ».