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940 QUADERNO 8 (XXVIII) tro il governo, di velleità repubblicane» ecc. La datazione 4 bis mi pare errata, | perché il De Sanctis scrive di sedere nella Sinistra, «nella nuova Sinistra», e mi pare che il passaggio del De Sanctis alla Sinistra sia avvenuto più tardi. « §(6). Giacobinismo. Per avere una indicazione del modo di considerare i francesi nel periodo giacobino e napoleonico si può citare dal libro di Alessandro Andryane (Memorie di un prigioniero di Stato, passi scelti da Rosolino Guastalla, Barbèra, Firenze, p. 214): il cancelliere Schiller, quando l’Andryane riesce a farsi togliere i ferri dai piedi per una storta, dice: «diavoli di francesi! C*era ben ragione di chiamarli signori tutto-si-può-quando-si-vuole» \ Questa fama di «volitivi» ossia di volontaristi dei francesi nel periodo della grande rivoluzione, presso gli altri popoli ha un certo significato storico. « § ( 7). Giornalismo. Ecco come negli «Annali dell'Italia Cattolica » per il 1926 si descrivono i diversi tipi-di giornale, con riferimento alla stampa cattolica: «In senso largo il giornale "cattolico” (o piuttosto “scritto da cattolici”) è quello che non contiene nulla contro la dottrina e morale cattolica, e ne segue e difende le norme. Dentro tali linee il giornale può perseguire intenti politici, economico-sociali, o scientifici. - Invece il giornale "cattolico” in senso stretto è quello che, d’intesa con l'Autorità Ecclesiastica, ha come scopo diretto un efficace apostolato sociale cristiano, a servizio della Chiesa e in aiuto dell’Azione cattolica. Esso importa, almeno implicitamente, la responsabilità dell'Autorità Ecclesiastica, e però ne deve seguire le norme e direttive» Si distingue, insomma, il giornale cosi detto d’informazione o «senza partito» dal giornale d’opinione, dall’organo ufficiale di un determinato partito, il giornale per le masse popolari o giornale « popolare », dal giornale per un pubblico necessariamente ristretto. Nella storia della tecnica giornalistica può essere ritenuto « esemplare» il «Piccolo» di Trieste, come appare dal libro dedicato al « Piccolo» da Silvio Benco2. Un tipo molto interessante è stato anche il « Corriere della Sera » nel periodo giolittiano, molto interessante se si tiene conto della situazione giornalistica e politica italiana, totalmente diversa da quella francese e in generale da quella degli altri paesi europei. La divisione netta, esìstente in Francia, tra giornali popolari e giornali di opinione, non può esistere in Italia, dove manca 5 un centro cosi popolato e così predominante come | Parigi (e dove esi-