Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, II.djvu/370

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I93I-I932'* APPUNTI DI FILOSOFIA III IO45 \ L § T7i.). Sf/J. popolare». Un lavoro come il Saggio popo- ( \ lare, destinato a una comunità di lettori che non sono intellettuali di V/J professione, dovrebbe partire dalla analisi e dalla critica della filosofia del senso comune, che è la « filosofia dei non filosofi », cioè la concezione del mondo assorbita acrìticamente dai vari ambienti sociali in cui si sviluppa l’individualità morale dell’uomo medio. Il senso comune non è una concezione unica, identica nel tempo e nello spazio: esso è il « folclore » della filosofia, e come il folclore si presenta in forme innumerevoli: il suo carattere fondamentale è di essere una concezione del mondo disgregata, incoerente, inconseguente, conforme al carattere delle moltitudini di cui esso è la filosofia. Quando nella storia si elabora un gruppo sociale omogeneo, si elabora anche, contro il senso comune, una filosofia « omogenea », cioè sistematica. Gli elementi principali del senso comune sono dati dalle religioni, e non solo dalla religione attualmente dominante, ma dalle | religioni precedenti, 54 da movimenti ereticali popolari, da concezioni scientifiche passate ecc. Nel senso comune predominano gli elementi « realistici, materialistici », ciò che non è in contraddizione con l'elemento religioso, tut- t’altro; ma questi elementi sono «acritici», «superstiziosi». Ecco un pericolo rappresentato dal Saggio popolare: esso conferma spesso questi elementi acritici, basati sulla mera percezione immediata, per cui il senso comune è ancora rimasto « tolemaico », antropomorfico e antropocenttico. ' Nella cultura filosofica francese esistono trattazioni sul « senso comune» più che in altre culture: ciò è dovuto al carattere «popolare- nazionale » della cultura francese, cioè al fatto che gli intellettuali tendono, più che altrove, per determinate condizioni storiche, ad avvicinarsi al popolo per guidarlo ideologicamente e tenerlo legato al gruppo dirigente. Si potrà trovare quindi nella letteratura francese molto materiale sul senso comune utilizzabile: anzi l’atteggiamento della cultura filosofica francese verso il « senso comune » può offrire un modello di costruzione culturale egemonica; anche la cultura inglese e americana possono offrire molti spunti, ma non in modo così completo e organico come quella francese. Il « senso comune » è stato trattato in due modi: i°) è stato messo a base della filosofia; 20) è stato criticato dal punto di vista di un'altra filosofia; ma in realtà, nell’un caso e nell’altro, il risultato fu di superare un determinato « senso comune » per crearne un altro più aderente alla concezione del mondo del gruppo dirigente. Atteggiamento del Croce verso il «senso comune»: non mi pare chiaro. Per il Croce, la tesi che « ogni uomo è un filosofo » ha finora troppo gravato sul giudizio intorno al «senso comune»; il Croce sembra spesso compiacersi perché determinate proposizioni filosofiche sono condivise dal senso comune, ma che cosa può ciò significare in concreto? Perché sia vero che « ogni uomo è un filosofo » non è necessario ricorrere, in questo senso, al senso | comune. Il senso comune 54 bis è un aggregato incomposto di concezioni filosofiche e vi si può tro- 1