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1064 I QUADERNO 8 (XXVIII) 6°) Trascendenza, immanenza, storicismo assoluto. Significato e importanza della storia della filosofia. 70) La l'I’osofia è indipendente dalla politica? Ideologia e filosofia (vedi n. 4'*. Cfr Quaderno 11 (xvm), pp. 11 - ubis, i2bis - i3bis. ico e attività-volontà. A proposito dello studio di Mirskija sulle recenti discussioni fiTosofiche Come è avvenuto il passaggio da una concezione meccanicistica a una concezione attivistica e quindi la polemica contro il meccanicismo. L’elemento «deterministico, fatalistico, meccanicistico» era una mera ideologia, una superstruttura transitoria immediatamente, resa necessaria e giustificata dal carattere « subalterno » di determinati strati sociali. Quando non si ha l’iniziativa nella lotta e la lotta stessa quindi finisce con Tidentificarsi con una serie di sconfitte, il determinismo meccanico diventa una forza formidabile di.resistenza morale, di coesione, di perseveranza paziente. « Io sono sconfitto, ma la forza delle cose lavora per me a lungo andare ». È un « atto di fede » nella razionalità della storia, che si traduce in un finalismo appassionato, che sostituisce la «predestinazione», la «provvidenza» ecc. della religione. In realtà esiste, anche in questo caso, un’attività volitiva, un intervento diretto sulla «forza delle cose», ma di un carattere meno appariscente, più velato. Ma quando il subalterno diventa dirigente e responsabile, il meccanicismo appare prima o poi un pericolo imminente, avviene una revisione di tutto il modo di pensare perché è avvenuto un mutamento nel modo di essere; i limiti e il dominio della «forza delle cose» vengono ristretti, perché? perché, in fondo, se il « subalterno » era ieri una « cosa », oggi non è più una « cosa » ma una «persona storica», se ieri era irresponsabile perché «resistente» a una volontà estranea, oggi è responsabile perché non «resistente», ma agente e attivo. Ma era stato mai mera «resistenza», mera «cosa», bis mera «irresponsabilità»? Certamente no, ed | ecco perché occorre sempre dimostrare la futilità inetta del determinismo meccanico, del fatalismo passivo e sicuro di se stesso, senza aspettare che il subalterno diventi dirigente e responsabile. C’è sempre una parte del tutto che è « sempre » dirigente e responsabile e la filosofia della parte precede sempre la filosofia del tutto come anticipazione teorica. Cfr Quaderno 11 (xvm), pp. i7bis - i8bis. -TT § (206). La storia del materialismo del Lanve. Questa opera del Lange potrà essere più o meno utile oggi (dopo quasi tre quarti di secolo) da quando fu scritta (credo almeno che sia cosi vecchia) e dopo “Nelms: «Mirschi»