Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, II.djvu/396

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i93i-*932: appunti di filosofia iii . 1071 to si applica a svolgere una cultura specializzata per un ristretto gruppo di intellettuali o invece è tale solo in quanto, nel lavoro di elaborazione di un pensiero superiore, scientificamente organato, non dimentica mai di rimanere in contatto coi « semplici » e anzi trova in questi contatti la sorgente dei problemi da studiare e risolvere? Solo per questi contatti una filosofia diventa « storica », si depura degli elementi di origine «individuale», si fa «vita». II. Religione cristiana. «La fede in un sicuro avvenire, nell’immortalità dell'anima destinata alla beatitudine, nella sicurezza di poter arrivare al godimento eterno, fu la molla di propulsione per un lavoro di intensa perfezione interna, e di elevazione spirituale. Il vero individualismo cristiano ha trovato qui l'impulso alle sue vittorie. Tutte le forze del cristiano furono raccolte intorno a questo fine nobile. Liberato dalle fluttuazioni speculative che snervano l'anima nel dubbio, e illuminato da principii immortali, l'uomo senti rinascere le speranze, sicuro che una forza superiore lo sorreggeva nella lotta contro il male, egli fece violenza a se stesso e vinse il mondo » (Individualismo pagano e individualismo cristiano in «Civiltà Cattolica» del 5 marzo 1932) *. Cioè, per un certo periodo storico e in condizioni storiche determinate, il cristianesimo fu una « necessità » per il progresso: esso fu la forma determinata di «razionalità del mondo e della vita » e dette i quadri generali per l’attività pratica dell’uomo. Questo brano può essere paragonato con quello del Croce (in Etica e Politica, «Religione e serenità»)2. III. Filosofia e senso comune 0 buon senso. Forse è utile distinguere «praticamente» la filosofia dal | senso comune per poter meglio mostrare ciò che si vuole ottenere: filosofia significa più special- mente una concezione del mondo con caratteri individuali spiccati, senso comune è la concezione del mondo diffusa in un’epoca storica nella massa popolare. Si vuol modificare il senso comune, creare un « nuovo senso comune », ecco perché si impone l'esigenza del tener conto dei «semplici». » Cfr Quaderno iï (xviii), pp. 14-15, 18 bis, 15. ^§ (214). «Saggio popolare». Spunti di estetica e di rritìr/i Ipftprq- ria Raccogliere tutti gli spunti di estetica e di critica letteraria spar- sfnel Saggio popolare e cercare di ragionarvi su. Uno spunto è quello riguardante il Prometeo di Goethe \ Il giudizio datone è superficiale ed estremamente generico. L'autore non conosce, a quanto pare, né la storia esatta di questa ode del Goethe, né la storia della fortuna del mito di Prometeo prima di Goethe e specialmente nel periodo precedente e contemporaneo a Goethe. Eppure, si può dare un giudizio come quello dato dall’autore, senza conoscere proprio questi elementi? Come altrimenti distinguere ciò che è personale del Goethe da ciò che è un elemento rappresentativo di un’epoca e di un gruppo sociale? Questo genere di giudizi in tanto sono giustificati in quanto sono non generici, ma specifici, precisi, dimostrati: altrimenti sono desti68 bis 1