Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, II.djvu/496

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I932: note sul risorgimento italiano 1171 una propizia fortuna che meritato acquisto degli italiani; del Risorgimento, opera di minoranze contro l’apatia della maggioranza. Questa tesi generataa dall’incapacità del materialismo storico di apprezzare in sé la grandezza morale, senza la statistica empirica delle bigonce di sangue versato e il computo degli interessi (aveva una speciosità facile ed era destinata a correre per tutte le riviste e i giornali, e a far denigrare dagli ignoranti l’opera dura del Mazzini e del Cavour), questa tesi serviva di base al Marconi per un’argomentazione moralistica di stile vociano». (L'Omodeo scrive di Piero Marconi morto nella guerra, e della sua pubblicazione Io udii il comandamento Firenze, senza data) Ma l’Omodeo, nel suo libro Vetà del Risorgimento2 non è riuscito a dare una interpretazione e una ricostruzione che non sia estrinseca e di parata. Che il Risorgimento sia stato l’apporto italiano al grande movimento europeo del secolo xix non dimostra che l’egemonia del movimento fosse in Italia. Del resto si può osservare: se la storia del passato non si può non scrivere con gli interessi e per gli interessi attuali, la formula critica che bisogna fare la storia di ciò che il Risorgimento è stato concretamente non è insufficiente e troppo ristretta?' Spiegare come il Risorgimento si è fatto concretamente, quali sono le fasi del processo storico necessario che hanno culminato in quel determinato evento è un nuovo modo di ripresentare la cosi detta « obbiettività» esterna e meccanica. Si tratta spesso di una rivendicazione « politica » di chi è soddisfatto e neL« processo » al passato vede giustamente un processo al presente, una critica al presente. Del resto queste discussioni, in quanto sono puramente di metodologia empirica, sono inconclusive. E se scrivere storia significa fare storia presente, è grande libro di storia quello che nel presente crea forze in isviluppo più consapevoli di se stesse e quindi | più concretamente 81 attive e fattive. Il difetto massimo di tutte queste interpretazioni ideologiche del Risorgimento italiano consiste nel fatto che esse sono state meramente ideologiche, cioè che non si rivolgevano a forze politiche attuali concrete. Lavori di letteratura, dilettantesche costruzioni ad opera di gente che voleva far sfoggio di intelligenza o di talento: oppure rivolte a piccole cricche intellettuali senza avvenire, oppure scritte per giustificare forze reazionarie, imprestando loro intenzioni che non avevano e fini immaginari, e quindi cioè pìccoli servizi da lacchè intellettuali (il tipo più compiuto di questi lacchè è il Missiroli) e da mercenari della scienza. Queste interpretazioni ideologiche della formazione nazionale e statale italiana sono da studiare anche da questo punto di vista: il loro succedersi « acritico » per spinte individuali di personalità più o meno « geniali » è un documento della primitività dei partiti politici italiani, dell’empirismo immediato di ogni azione costruttiva (compresa quella dello Stato), dell’assenza nella vita italiana di ogni movimento «vertebrato» che abbia in sé possibilità di sviluppo permanente e continuo. La mancanza di prospettiva storica nei programmi

  • Nel testo deH’Omodeo: «germinata».

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