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I932: note sul risorgimento italiano 1173 Risorgimento. Se nel corso del Settecento incominciano ad apparire e a consolidarsi le condizioni obbiettive, internazionali e nazionali, chc fanno dellunifìcazione nazionale un compito storicamente concreto (cioè non solo possibile ma necessario) è certo che solo dopo 1*89 questo compito diventa consapevole in gruppi di uomini disposti alla lotta. Cioè la Rivoluzione francese è uno degli eventi europei che maggiormente operano per approfondire un movimento già iniziato nelle «cose», rafforzando le condizioni positive del movimento stesso e funzionando come centro di aggregazione e centralizzazione delle forze umane disperse in tutta la penisola e che altrimenti molto avrebbero tardato a «incontrarsi» e comprendersi tra loro. Su questo stesso argomento è da vedere l’articolo di Gioacchino Volpe Storici del Risorgimento a Congresso nell’« Educazione Fascista» del luglio 1932 2. Il Volpe informa sul Ventesimo Congresso della Società Nazionale per la Storia del Risorgimento tenuto a Roma nel maggio-giugno 1932. La Storia del Risorgimento fu prima concepita prevalentemente come «storia del patriottismo italiano». Poi essa cominciò ad approfondirsi, « ad essere vista come vita italiana del xix secolo e quasi dissolta nel quadro di quella vita, presa tutta in un processo di trasformazione, coordinazione, unificazione, ideali e vita pratica, coltura e politica, interessi privati e pubblici». Dal secolo xix si risalì al secolo xvm e si videro nessi prima nascosti ecc. Il secolo xvm «fu visto dall’angolo visuale del Risorgimento, anzi come Risorgimento anch’esso: con la sua borghesia ormai nazionale; con il suo liberalismo che investe la vita economica e la vita religiosa e POI quella politica e che non è tanto un "principio” quanto una esigenza di produttori con quelle prime concrete aspirazioni ad "una qualche forma di unita” (Genovesi), per la insufficienza dei singoli Stati, ormai riconosciuta, a fronteggiare, con la loro ristretta economia, | la invadente economia di paesi tanto più vasti e forti. Nello 82 bis stesso secolo si delineava anche una nuova situazione internazionale. Entravano cioè nel pieno giuoco forze politiche europee interessate ad un assetto più indipendente e coerente e meno staticamente equilibrato della penisola italiana. Insomma una "realtà” nuova italiana ed europea, che dà significato e valore anche al nazionalismo dei letterati, riemerso dopo il cosmopolitismo dell’età precedente »3. Il Volpe non accenna specificatamente al rapporto nazionale e internazionale rappresentato dal Vaticano, che anch esso subisce nel secolo xvm una radicale trasformazione: scioglimento dei Gesuiti in cui culmina il rafforzarsi dello Stato laico contro l’ingerenza religiosa ecc. Si può dire che oggi, per la storiografia del Risorgimento, per il nuovo influsso esercitato dal Vaticano dopo il Concordato, il Vaticano è diventato una delle maggiori, se non la maggiore, forza di remora scientifica e di maltusianesimo metodico. Precedentemente accanto a questa forza, che è stata sempre molto rilevante, esercitavano una funzione di restrizione dell’orizzonte storico la monarchia e la paura del separatismo. Molti lavori storici non furono pubblicati per queste ragioni (Storia della Sardegna dopo il 1830 del barone Manno 4, episodio Bollea durante la guerra ecc.s). I pubblicisti repubbli- 1