Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, II.djvu/752

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1932-1933: (introduzione alla filosofia) 1427 scrittori della filosofia della praxis impiegano i termini di «immanenza» e «immanente» solo in senso metaforico1; pare che la pura affermazione sia in se stessa esauriente. Ma la quistione dei rapporti tra il linguaggio e le metafore non è semplice, tutt’altro. Il linguaggio, intanto, è sempre metaforico. Se forse non si può dire esattamente che ogni discorso è metaforico per rispetto alla cosa od oggetto materiale e sensibile indicati (o al concetto astratto) per non allargare troppo il concetto di metafora, si può però dire che il linguaggio attuale è metaforico per rispetto ai significati e al contenuto ideologico che le parole hanno avuto nei precedenti periodi di civiltà. Un trattato di semantica, quello di Michel Bréal2 per esempio, può dare un catalogo storicamente e criticamente ricostruito delle mutazioni semantiche di determinati gruppi di parole. Dal non tener conto di questo fatto, e cioè dal non avere un concetto critico e storicista del fenomeno linguistico, derivano moltierrori sia nel campo della scienza che nel campo pratico: ^TJn errore di carattere estetico che oggi va sempre più correggendosi, ma che nel passato è stato dottrina dominante, è quello di ritenere « belle » in sé certe espressioni a differenza di altre in quanto sono metafore cristallizzate; i retori e i grammatici si sdilinquiscono per | certe parolette, nelle quali scoprono chissà mai quali virtù ed essenzialità artistiche astratte. Si confonde la «gioia» tutta libresca del filologo che spasima per il risultato di certe sue analisi etimologiche o semantiche con il godimento propriamente artistico: recentemente si è avuto il caso patologico dello scritto Linguaggio e poesia di Giulio Bertoni^*) Un errore pratico che ha molti seguaci è l'utopia" delle lingue fisse e universali, na tendenza arbitraria al neolalismo, che nasce dalla uistione postadal Pareto e dai pragmatisti a proposito del linguaggio come causa di errore». Il Pareto, come i prag- atisti, in quanto credono di aver originato una nuova con- zione del mondo o almeno di avere innovato una deter- 'nata scienza (e di aver quindi dato alle parole un significato o almeno una sfumatura nuova, o di aver creato nuovi concetti) si trovano dinanzi al fatto che le parole tradizionali, nell’uso comune specialmente ma anche nell’uso della