Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, II.djvu/761

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1436 QUADERNO II (xvill) esterna nei cosidetti plagi, ma è anche noto che anche per alcuni «plagi» e anzi riproduzioni letterali, non è escluso che si possa sostenere una originalità per l’opera plagiata o riprodotta. Si possono citare due esempli insigni: J^îl sonetto del Tansillo riprodotto da Giordano Bruno jtfegli Eroici furori (o nella Cena delle Ceneri) «Foiché spiegate ho l'ali al bel desio» (che nel Tansillo era un sonetto d’amore per la marchesana del Vastoversi per i morti di Dogali offerti dal D’Annunzio come propri per un numero unT "co e che erano ricopiati alla lettera da una raccolta del Tommaseo di canti serbi2. Tuttavia in Bruno e in D’Annunzio queste riproduzioni acquistano un gusto nuovo e originale che fa dimenticare la loro origine. Lo stadio della cultura filosofica di un uomo come il fondatore della filosofia della praxis non solo è interessante ma è necessario purché tuttavia non si dimentichi che esso fa parte esclusivamente della ricostruzione della sua biografia intellettuale e che gli elementi di spinozismo, di feuerbachismo, di hegelismo, di materialismo francese, ecc., non sono per nulla parti essenziali della filosofia della praxis né questa si riduce a quelli, ma che ciò che più interessa è appunto il superamento delle vecchie filosofie, la nuova sintesi o gli elementi di una nuo- bis va sintesi, il nuovo modo di | concepire la filosofia i cui elementi sono contenuti negli aforismi o dispersi negli scritti del fondatore della filosofia della praxis e che appunto bisogna sceverare e sviluppare coerentemente. In sede teorica la filosofia della praxis non si confonde e non si riduce a nessun^'altra filosofia: essa non è solo originale in quanto supera le filosofie precedenti, ma specialmente in quanto apre una strada completamente nuova, cioè rinnova da cima a fondo il modo di concepire la filosofia stessa. In sede di ricerca storico-biografica si studierà da quali interessi il fondatore della filosofia della praxis ha preso occasione per il suo filosofare, tenendo conto della psicologia del giovane studioso che volta per volta si lascia attrarre intellettualmente da ogni nuova corrente che studia ed esamina, e che si forma una sua individualità per questo stesso errare che crea lo spirito critico e la potenza di pensiero originale dopo avere sperimentato e messi a confronto tanti pensieri con-