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Pagina:Grew - Lo sviluppo di un pianeta, 1914.djvu/110

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88 Lo sviluppo di un pianeta per supporre che le aree del paese originario del globo, quelle già esistenti quando la crosta fu formata, abbiano ricevuto degli accrescimenti da qualche altra fonte, diversa dal mare, noi ci aspetteremmo di trovare qualcheduna di esse tutt’ora alla superficie ; ed altre di esse seppellite così leggermente sotto roccie sedimentarie che esse sarebbero accessibili. Se noi non troviamo nessuna traccia della crosta liquefatta originale, allora noi non avremo alcun ragionevole appoggio fornito dall’osservazione reale che vi sia giammai una tal crosta. I gaz primitivi della Terra. La seconda difficoltà sorge dalia presunzione che va d’accordo colla teoria della gazeo-liquefazione che l’atmosfera e l’idrosfera fossero escluse dal globo liquefatto e lo circondassero come un involucro. Il concetto si era che, dappoiché il calore caccia via i gaz dai liquidi e dai solidi, pertanto la separazione dei gaz dalla roccia incandescente fino al bianco del globo primitivo fuso, sarebbe certamente stata completa. Dietro questo modo di vedere, l’assorbimento dei gaz, piuttostochè la loro espulsione, sarebbe stata la regola in tutti gli ulteriori e più freddi stati della Terra. Per tal modo quando la crosta fusa si è raffreddata sino alla solidità, i teorici sono tuttora lasciati colla loro enorme atmosfera calda, ricca di vapore d’acqua e greve per i gaz come il biossido di carbonio. Ma le condizioni della Terra che si può supporre aver tenuto dietro dopo di ciò, sia rispetto al clima, sia dall’ausilio prestato alla vita, non si accorderanno bene con i fatti accertati che riguardano la primitiva storia geologica della Terra, che ora noi andiamo scoprendo. La teoria atmosferica nella sua forma originale riceve un appoggio molto incerto dai fatti determinati. È stato fatto un tentativo di emendare questo, col