Pagina:Grew - Lo sviluppo di un pianeta, 1914.djvu/111

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L’interno della Terra 89 presumere che le lave, per quanto calde, possano conservare delle grandi quantità di costituenti gazosi. Noi sappiamo che le lave esistenti portano alla superficie grandi quantità di gaz assorbiti ; e, sebbene il soggetto dell'assorbimento dei gaz da roccia fusa sia al presente imperfettamente scrutato, non è impossibile di supporre che un gran globo fuso di roccia, che è pervenuta allo stato liquido da un previo grado, in cui le roccie erano tutte vaporizzate, potesse ancor ritenere ampie quantità dei gaz atmosferici mentre esso era ancor liquido. Noi possiamo andare ancor più oltre e dire che una buona parte dell’atmosfera poteva restar racchiusa nella roccia solida, persino dopo che questa fosse divenuta solida. Ammessa questa cosa, può esser ritenuto che durante il periodo della Terra liquefatta qualcuno dei gaz rimanesse nelle roccie, non pienamente separato da esse, e che vi fosse uno stato sconosciuto di equilibrio tra questi gaz e quelli dell’atmosfera esteriore. Quando le roccie fossero raffreddate sino alla solidità, avrebbe luogo un riassestamento di questo equilibrio. La formazione della crosta sarebbe seguita da un periodo di grande attività vulcanica. Quello poteva essere aspettato dietro il riassestamento dei gaz della litosfera (0 roccia fusa), dell’idrosfera (0 gaz costitutivi dell’acqua), e dell’atmosfera. In simili circostanze l’era vulcanica primaria può supporsi abbia avuto una continuazione così lunga e così violenta che la primitiva crosta della Terra fosse profondamente sepolta sotto il materiale scagliato al- l’infuori dai grandi vulcani primitivi. Infatti essa divenne sepolta così profondamente che essa non è mai più stata scoperta di poi. Colla stessa ipotesi noi possiamo supporre che la maggior parte di roccie sedimentarie sia sorta dal ma¬