Pagina:Grew - Lo sviluppo di un pianeta, 1914.djvu/140

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CAPITOLO VI. La forma della Terra solida. I moti interni di grandi corpi solidi - Distribuzione delle terre e delle acque sopra un orbe planetario - Cambiamenti cagionati dalla rotazione - La forma della Terra - Armoniche sferiche - Distribuzioni matematiche di terreno e mare - Distribuzione per la rotazione - Effetti combinati di rotazione, della mozzatura di fianco, e della deformazione - La teoria e l’osservazione paragonate insieme - I periodi d’alterazione della forma - Evidenze di cambiamento. Come un corollario alla speculazione che la Terra e la Luna siano un giorno state un solo pianeta, è stato esposto l’argomento che nella forma della Terra vi rimanga una testimonianza della loro unità violentemente scissa; e che il bacino dell’Oceano Pacifico si proponga da sè stesso come la cicatrice lasciata dalla disgiunzione. Alcune ragioni per considerare come fantastica quella supposizione sono di già state esposte. Ad esse vi possiamo aggiungerne un’altra che si è che le più semplici spiegazioni della forma della Terra sono sorte dalle indagini matematiche di Sir G. H. Darwin, del Prof. Jeans, e del Prof. Love. Movimenti interni di grandi corpi solidi. Non è necessario il supporre che la Terra abbia assunta una forma definitiva ad un’epoca in cui essa deve essere considerata come una rotante massa di liquido, o come un corpo in parte solido, in parte liquido. Vi sono delle leggi che regolano le forme dei pianeti. In tali corpi plastici la forza persistente dominante è quella di gravità. Vi è una tendenza da parte