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120 Lo sviluppo di un pianeta un cambiamento di forma, la sua dimensione, e la resistenza che il corpo offre al cambiamento di dimensione e di forma. Quando noi consideriamo un pianeta gravitante noi ci chiediamo quanto piccola debba essere la sua resistenza acciocché la sua forma possa cambiare; noi ci chiediamo altresì quale sorta di spostamenti sarebbe influenzata dalla sua tendenza al cambiamento. Se noi conosciamo la costituziofie del pianeta noi abbiamo un problema matematico definito. La più grande difficoltà che ci si para innanzi nel risolvere il problema per un corpo della dimensione della Terra si è di trovare degli equivalenti per le enormi forze che sono sviluppate entro esso dall’attrazione mutua delle sue parti. La Terra è in uno stato che è tecnicamente descritto come uno stato di « sforzo iniziale ». Così, per prendere un esempio comune, è la palla del giuoco di golf, dal nocciolo (od anima) di gomma elastica. Il nocciolo fatto di elastico ravvolto su sé stesso strettamente, e la crosta sottile di materia composita la quale lo ricopre, insieme costituiscono una sfera che con tutto il suo placido aspetto, è la residenza di forze che lottano tra di loro. Esso è in uno stato di sforzo ; e, secondo un’alta autorità del giuoco di golf, il suo centro di gravità è ben di rado al centro della palla. Noi non spingeremo più oltre il paragone; ma per differenti cagioni vi può esistere uno spostamento tra il centro di figura di un pianeta ed il suo centro di gravità. In entrambi i casi gli sforzi tendono a disturbare la stabilità della sfera; vi è una tendenza a « cedere » ; una tendenza a giungere a dei riassestamenti. Se la resistenza alla compressione in una sfera planetaria è sufficientemente piccola, non vi saranno soltanto movimenti verso il centro; ma vi saranno degli spostamenti, per i quali la densità è accresciuta in un emisfero ed è diminuita nell’altro. Se la resistenza