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170 Lo sviluppo di un pianeta mense di vapore : e noi abbiamo supposto che nell’infanzia della Terra vi fossero molti vulcani dei quali alcuni assai grandi. Quantunque noi possiamo enunciare questo soltanto come una supposizione, se vi è mai stato un periodo di attività vulcanica sulla Terra, rassomigliante a quella di cui la Luna serba tuttora le traccie, durante tal periodo si sarebbe avuto un numero di bocche d’emissione più che sufficiente per fornire, in vapore, tutte le acque di tutti gli oceani. Vi è stata persino una ragione più forte per credere che i vulcani fornissero l’acido carbonico. Boussingault ha calcolato che il vulcano di Cotopaxi, da solo emette altrettanto acido carbonico quanto ne emette col suo respiro l’intiera città di Parigi, cioè circa 750,000 yardi cubici (circa m. c. 572,664) al giorno ; ed evidentemente un certo numero di vulcani scaricantisi in questa misura formerebbe tosto una vasta atmosfera* di tale gaz. Egli è possibile che, quando ebbe principio la vita organica, l’atmosfera consistesse principalmente di acido carbonico, con alquanto azoto. Delle piante possono svilupparsi in una consimile atmosfera: e, com’è già stato detto, esse apporterebbero in contributo dell’ossigeno. Se questa teoria fosse interamente accettabile, le grandi foreste delle età primarie potrebbero essere considerate come produttrici di ossigeno per gli animali ; e sarebbe lecito supporre che la pigra vita animale, che apparve dapprima, fosse adatta per un’atmosfera poco ricca in ossigeno, e che l’aumento dell’ossigeno aiutò ad evolversi, ed a preservarli, i più attivi animali alle spese degli altri. Noi possiamo dedicare qualche po’ di spazio per esaminare quest’idea. Se si proseguisse nei calcoli di Boussingault, circa la quantità di acido carbonico esalato dalla vita di una grande città, noi troveremmo che 1500 milioni di persone nel mondo verserebbero