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Lo sviluppo di un pianeta
di quella temperatura, l’ossigeno e l’idrogeno sono corpi
gazosi elastici, le cui particelle tendono a lanciarsi via
lontano l’una dall’altra con velocità grande. L’acqua
alla stessa temperatura è un solido le cui particelle
tendono a collegarsi insieme in forme definite geome¬
triche. Nondimeno noi denominiamo questi fenomeni,
come pure molti altri, le proprietà dell’acqua, e noi
non esitiamo a credere che, in un qualche modo od
in un altro, esse risultino dalle proprietà degli elementi
componenti dell’acqua. Noi non presumiamo che un
non so che detto: «acquosità» sia entrato nell’os¬
sido di idrogeno e ne abbia preso possesso non sì tosto
che esso fu formato e quindi abbia guidato le parti-
celle acquee ai loro posti nelle faccette del cristallo,
oppure tra le foglioline della brina.
« Il caso ad ogni modo è mutato quando l’acido
carbonico, l’acqua e l’ammoniaca spariscono, ed al
loro posto, sotto Vinfluenza di protoplasma pre¬
esistente, un peso equivalente di materia di vita fa
la sua apparizione.
« Egli è vero che non vi è sorta di parità tra le
proprietà dei componenti e le proprietà del risultante.
Ma non ve n’era neppure nel caso dell’acqua. Egli è
pur vero che l’influenza del pre esistente protoplasma
è qualche cosa di affatto incomprensibile. Ma potrà
forse qualcuno comprendere intieramente il modus
operandi di una scintilla elettrica, che attraversa una
miscela di ossigeno e di idrogeno? Quale giustificazione
vi è mai per presumere l’esistenza nella materia vivente
di un qualche cosa, che non ha corrispondenza o rap¬
presentazione nella materia non vivente, che pur dà
origine all’altra? ».
Dopo che Huxley ha scritto questo passo lo studio
dell’atomo e dell’elettricità ha condotto alla credenza
che gli elementi stessi non siano immutabili e che la
materia e l’energia siano dei termini scambievoli. Se