Pagina:Grew - Lo sviluppo di un pianeta, 1914.djvu/251

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Agenti all’opera 227 riserva. Ma Alfred Harker osserva (i) che mentre l’acqua è presente in tutte le roccie che sono state esaminate, ancora « se pure noi possiamo scrutare cotanto addietro nella storia del passato del nostro cdobo, non parrebbe che il mare sia la sorgente dell’acqua vulcanica, ma che la vulcanicità (nel largo senso di comunicazione diretta tra l’interno riscaldato e l’esterno del globo) sia la sorgente d’origine delle acque dell’oceano, e vada lentamente aggiungendone ad esse ». Ad ogni modo egli è probabile che alcunché dell’acqua uscente dai vulcani e dagli spiragli vulcanici non sia giammai stata alla superficie per Io addietro. Egli è possibile che la provvista d’acqua dalle roccie più interne della crosta, dove i laboratori chimici sotterranei sono al lavoro, possa essere uguale, o persino anche maggiore dell’ammontare di acqua assorbita dalle roccie superiori. Le acque sotterranee vanno effettuando continua- mente delle operazioni chimiche e meccaniche. L’acqua pura discioglierà alcuni minerali. L’acqua che contiene l’acido carbonico estratto dall’atmosfera o dai prodotti dello struggimento della materia vegetale è molto più efficace per disciogliere dei minerali. L’acqua sotterranea può quindi essere considerata come capace di sottrarre qualche cosa da tutte le roccie colle quali essa viene a contatto, e di sottrarne una buona quantità da alcune di esse. O l’acqua fluente carica di minerale può lasciare alcunché di quello in ricambio di altro minerale che essa estrae, mentre segue il suo corso progressivo; oppure altrimenti essa deposita nuovamente i suoi minerali senza riscuotere pedaggio di sorta. Finalmente essa può, come noi abbiamo menzionato, entrare in combinazione con una roccia. Possono allora essere formati dei nuovi minerali, le genealogie (i)(i) « The Naturai History of lgneous Rocks ».