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236 Lo sviluppo di un pianeta deranza di altre sostanze, ed è soltanto nei depositi dei profondissimi bacini, che sono formati con estrema lentezza, che essi possono essere facilmente riconosciuti ». Il suolo del mare. Possiamo qui dire una parola circa le condizioni generali del fondo del mare, condizioni che hanno spinto Mr. Rudyard Kipling alla di lui poetica descrizione « delle grandi pianure grigie di fango, dove serpeggiano le gomene sepolte da conchiglie » e dove nella silente oscurità le parole degli uomini trasmesse per i cavi « guizzano e volano e vincono le distanze ». La di lui descrizione per molti riguardi è scientificamente accurata. Ad una profondità media di un centinaio di braccia l’oscurità è quella di una notte nuvolosa senza luce lunare; al disotto di quella profondità l’oscurità è completa, sebbene i pesci del mare profondo ed altri animali possano avere qualche grado di percezione, di natura a noi sconosciuta, della radiazione atmosferica. « All’imo di un mare profondo », osserva J. Johnstone, « si hanno condizioni uniformi ». Il fondo è una pianura piatta con poche disuguaglianze, poiché quelle indicate dalle macchine per sondare sono leggere in paragone con quelle che noi abbiano sulla terra scoperta, e sebbene dei declivi precipitosi debbono pur trovarsi, essi sono molto eccezionali. Il fondo del mare è composto di limi molli, semi-liquidi, nel quale gli oggetti devono affondare con facilità. Visi mantiene una temperatura uniforme, che è quella del punto di congelazione dell’acqua dolce, 0 di un grado 0 due sopra di quella. Un’oscurità profonda od assoluta, rotta solamente dalla luce di qualche creatura fosforescente, vi regna costantemente. Giammai non vi succedono cambiamenti 0 alternazioni di giorni e notti