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Lo sviluppo di un pianeta
teristico alla superficie della terra ferma, sono assenti...
Nel mare i processi dominanti tendono ad un appiat¬
timento monotono ».
Processi di formazione di strati.
Nelle remote monotone profondità del mare va com¬
piendosi il lavoro di struttura del pianeta. Le argille,
il limo a globigerine, il limo a diatomee, i depositi
terrosi sono i primi passi nella vita di nuovi strati.
I depositi del mare realmente profondo — tali come
l’argilla rossa vulcanica — sembrano essere i soli a non
trovare dei correlativi neila formazione di roccie delle
terre scoperte. Degli altri depositi vanno mescolandosi
con quelli. Murray ha stimato il volume del mare a
pressoché 324.000.000 di miglia cubiche (1), ossia quin¬
dici volte il volume delle terre sporgenti al di sopra
del livello del mare. In questo vasto volume di acqua
vi sono delle accumulazioni di materie minerali e dei
gaz, i quali sono, in quell’aggregato, di una entità
immensa. Ogni 1000 parti di acqua del mare contiene
più di quattordici parti in peso di materie minerali.
II cloruro di sodio è di gran lunga il primo, ed in
ciascun miglio cubico di acqua del mare ve ne sono
più di 117.000.000 tonnellate (2). Una conseguenza
aritmetica più appariscente dello stimare l’ammontare
di materia minerale tenuta in soluzione dal mare, è
quello che dimostra che se la materia minerale po¬
tesse venir convertita tutta in materia solida, essa
coprirebbe il fondo dell’oceano per un’ altezza di
175 piedi (m. 53 circa), oppure tutte le terreferme
del mondo con uno strato di circa 450 piedi di altezza
(m. 135). D’altra parte se essa fosse concentrata tutta
nelle acque dei bassi fondi attorno i margini delle
(1) Cioè circa Km. cub. 1,300,000.000.
(2) Cioè circa 30 milioni di tonnellate per ogni chilometro cubico.