Pagina:Grew - Lo sviluppo di un pianeta, 1914.djvu/280

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2,6 Lo sviluppo di un pianeta più verosimile, tenendo calcolo degli effetti chimici dell’erosione, che la tendenza sia stata per i continenti di diventare più elevati e per gli oceani di diventare più profondi, cosicché noi presumiamo che le grandi profondità dell’oceano non siano, ad ogni modo, giammai state maggiori di quanto ora sono. Per conseguenza noi possiamo presumere che la differenza di dodici miglia sia quella massima. Se noi prendiamo in esame delle aree alquanto larghe, tali come l’altipiano del Thibet, che è di tre miglia (circa 5 Km.) al disopra del livello del mare, e l’esteso abisso di Tuscarora, il di cui fondo è cinque miglia (Km. 8) al disotto di quei livello, noi avremo una differenza totale tra i due di otto miglia (13 Km.). Se noi poniamo a confronto l’altezza media dei continenti colla media altezza degii oceani la differenza è di tre miglia (circa 5 Km). Nella presunzione che, quando il pianeta cominciò dapprima a prender forma, i grandi segmenti continentali e quelli grandi oceanici occupassero delle posizioni relative non notevolmente differenti da quelle che attualmente esse occupano — la detta differenza può esser presa come un movimento piuttosto più grande che quello differenziale all’insù od all’ingiù dei segmenti principali della superficie della Terra. Chamberlin e Salisbury calcolano che se tutti i continenti fossero levigati e tutti gli oceani fossero colmati di mota fintantoché la sfera terrestre fosse per ogni dove uguale e liscia, la superficie comune giacerebbe circa 9000 piedi al disotto delle acque (m. 2750). Prendendo questa nuova superficie ipotetica come una referenza per paragone, si vedrà che i continenti sono stati premuti all’insù per due miglia al disopra del piano comune (m. 3200 circa), e che i bacini oceanici sono affondati di circa un miglio al disotto di quello (1600 m.). Questa è una semplice esposizione rozzamente ipotetica che non può essere facilmente