Pagina:Grew - Lo sviluppo di un pianeta, 1914.djvu/31

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La formazione di sistemi solari 15 della massa centrale e sporgentisi all’infuori verso i limiti della spirale. Essi dovrebbero trasportarsi in una direzione comune a cagione della rotazione della massa. Per maggior facilità di illustrazione noi abbiamo supposto che quest’azione abbia avuto luogo quando un corpo pesante oscuro, visitatore, fosse di passaggio vicino ad un sole. Ma la teoria, colle necessarie modificazioni, è ugualmente applicabile ad un esempio in cui due soli, in un modo consimile, si visitassero l'un l’altro. Questo è possibilmente un esempio più reale, ossia uno più tipico. Nel risultato vi potrebbe essere una dispersione mutua senza seria collisione. Senza contatti cataclismici le due spirali risultanti si separerebbero e proseguirebbero i percorsi indicati dalle stelle loro progenitrici. Non è difficile il vedere come, tostochè il nostro soie antenato col suo sole visitatore s’aggirassero intorno 1’ uno all’altro nel loro fugace avvicinamento, i secondari bracci si sarebbero formati; come lo scoppio sarebbe stato irregolare e pulsatorio, colla formazione di condensazioni nei bracci ; e come vi sarebbe uno sparpagliamento di grande entità di materia eruttata sotto forma di circondante nebbia. A cagione dei giochi contrastatisi delle forze generanti, le piccole masse nei bracci avrebbero in loro stesse rotazione e movimento. Esse sarebbero dei vortici ed avrebbero dei vortici subordinati. Finalmente, questa materia largamente distribuita cadrebbe 0 tosto 0 tardi per gravitazione nei centri dei suoi vortici, e si congelerebbe in masse e particelle solide; ed una nebulosa a spirale con tali costituenti produrrebbe all’osservazione uno spettro continuo. Quest’ipotesi estremamente suggestiva, e ragionevole, architettata da Chamberlin e Moulton, può essere applicata per spiegare la massima parte delle grandi nebulose a spirale, che hanno fornito risultati evidenti