Pagina:Grew - Lo sviluppo di un pianeta, 1914.djvu/317

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Età e Clima 293 attorno alle spiaggie di più d’un lago cinto da montagne. In quel deposito venerabile i ciottoli racchiusi... sono stati dolcemente depositati l’uno sopra all’altro, strato sopra strato, con sabbia fine stacciata tra di esse... e cosi tranquille erano le acque, che le loro dolci correnti e le oscillazioni hanno bastato per rendere increspato il suolo di sabbia  ». Persino nel più antico dei registri sedimentari della storia della Terra, non vi è l’evidenza di correnti colossali, di maree, di denudazioni. Ma vi è la prova indiscutibile di una deposizione continua e metodica, tale come può essere verificata oggidì in qualsiasi parte del globo. Quindi, se i ricordi che possono essere esaminati non concedono evidenza di una qualche grande differenza nei fenomeni fisici che hanno dato la forma al pianeta, qualsiasi teoria, che supponga un altro stato di cose nei tempi anteriori a quelli durante i quali furono depositati i sedimenti, ora a noi accessibili, dovrà essere accolta con riserva. Si può dire soltanto nel presentare queste teorie che, quanto maggiore fu il periodo di tempo che noi supponiamo essere trascorso dacché il pianeta divenne una sfera raffred- dantesi, tanto maggiore deve essere stato l’aggregato della denudazione, e tanto minore ha da essere la possibilità che le più antiche roccie, o sedimenti, debbano aver sopravvissuto in quantità sufficiente per identificarli 0 per riconoscerli. Qualunque possa essere stato il metodo di formazione del pianeta, esso deve aver avuto un principio, ed è ragionevole supporre che nei più antichi stadi del suo sviluppo le condizioni non fossero le stesse come oggidì. Questo è specialmente il caso rispetto al clima; poiché qualunque sia l’ipotesi adottata circa al modo con il quale un’atmosfera sia divenuta attaccata al pianeta, quell’atmosfera deve aver variato per composizione e per