Pagina:Grew - Lo sviluppo di un pianeta, 1914.djvu/348

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324 Lo sviluppo di un pianeta pianta o di un animale, era concepita come proveniente non sempre per deboli gradi di adattabilità, ma talvolta subitaneamente. Essendo adattate all’ambiente le loro nuove forme continuarono e fiorirono, e divennero stabili. Per tal modo le specie potrebbero procedere per mutazioni rapide ; e nel tempo della vita di una specie vi sarebbero dei periodi in cui essa esibirebbe una tendenza al cambiamento o mutazione. Ciò non è molto differente dall’attitudine presa dal Dott. A. Smith Woodward (i) e da altri paleontologi: che vi è un progresso persistente della vita nei successivi periodi geologici sino al piano più alto, e che vi è qualche principio a sostegno di tale progresso molto più fondamentale che la variazione per caso o per corrispondenza all’ambiente circostante (2). Vi sono nella vita delle specie dei subitanei passi innanzi fondamentali, che furono detti da un naturalista Americano, Prof. Edward Cope, « punti d’espressione » e nei quali egli vide la manifestazione di qualche forza vitale inerente ed inscrutabile. 11 paragone con i movimenti ritmici della crosta della Terra si suggerisce da se stesso. Vi sono dei cambiamenti nel senso del progresso, e verso la fissità del tipo, che si alternano con altri cambiamenti verso l’estinzione. 11 corso di questi cambiamenti è ritardato 0 modificato dall’ambiente e dalla selezione naturale — ma esso progredisce. La materia la più priva affatto di vita, cioè la materia solida inorganica, tende ad organizzarsi sotto forma di cristalli. Nel mondo della vita la materia tende ad organizzarsi a foggia di cellule che non sono di forme geometriche. Nel mondo (1) Discorso presidenziale alla sezione Geologica, British As- sociation, Winnipeg, 1909. (2) * Quantunque molto possono aver contribuito questi fenomeni ad adattazioni minori ».