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Successione geologica
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quanto in quello precedente a queste considerazioni,
perchè, mentre i tentativi di fornire delle rappresen¬
tazioni e persino delle mappe dello stato del pianeta
nelle ere geologiche del passato, hanno un fascino per
i geologi altrettanto quanto per quelli che quei ten¬
tativi istruiscono, deve esser chiaramente inteso che
queste visioni sono spesse volte di dubbia autenticità:
e che vi sono pochi enunciati generali di questa sorta
che abbiano resistito bene. I « paesaggi probabili »
del periodo Cambriano, coi mari che usurpano sulle
terre nude, possono essere veritieri per località ristrette
in quell’epoca irremissibilmente trascorsa ; ma è ugual¬
mente verosimile che le condizioni di vita, di clima e
delle proporzioni relative di terre e di mare, fossero
intieramente differenti in qualcuna di quelle parti del
globo, di cui non siano state a sufficienza esaminate
la storia geologica e le memorie fossili. Di quanto
lontano siansi ricreduti i geologi da quelle primitive
speculazioni circa all’universalità delle condizioni, si
vede il meglio possibile, tuttavia, per quanto riguarda
l’epoca Carbonifera. È stato completamente presunto
che in quell’epoca il globo rimanesse strettamente
fasciato in un’atmosfera densa e vaporosa; con una
luce ridotta a metà, con gran tepore, e con una ve¬
getazione sub-tropicale che in tali condizioni cresceva
rigogliosa dal Polo all’Equatore. Ma ora sappiamo che
molto tempo prima di questo periodo, nell’era Cam¬
briana, l’India era probabilmente un deserto, e che
nell’epoca di poi, del Siluriano, quella che è adesso
la ben irrigata regione dei grandi laghi del Nord Ame¬
rica era un deserto quanto i’Arizona lo è ai giorni
nostri. Il carbone che si suole supporre fosse deposi¬
tato soltanto con una lussuriosa vegetazione sub-tro¬
picale e condizioni analoghe, è ora in progresso di
formazione nell’AIaska e nel Labrador; e parecchie
delle piante Carbonifere, dimostrano colla struttura