Pagina:Grew - Lo sviluppo di un pianeta, 1914.djvu/432

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4o6 Lo sviluppo di un pianeta tamente estinti ai nostri stessi giorni, ma che rappresentavano, mentre vivevano, gli ultimi avanzi delle vere razze Paleolitiche. Probabilmente una volta esse erano state distribuite su tutto l’Antico Mondo ; spostate dovunque da razze superiori esse alla fine rimasero confinate nell’Australia e nella Tasmania, e dall’Australia esse furono cacciate via dagli esistenti aborigeni di quel continente, una razza superiore a quelle prime per astuzia e crudeltà. Era riservato al bianco di completare l’esterminio loro. 1 nativi di Tasmania (i) erano di statura media ; il colore della loro pelle era quasi nera, tendente al bruno. Gli occhi avevano piccoli ed affondati, sotto a sopraciglia sopravanzanti; il naso corto e largo dalle nari molto dilatate; la bocca enorme ed i denti più grossi di quelli di qualsiasi razza esistente. Il crine era nero e cresceva in piccole ciocche fatte a guisa di cavatappi ; e gli uomini avevano delle barbe e delle basette. Ai margini delle basette il pelo cresceva in folte pallottole quasi come granelli di pepe. Essi erano cacciatori ma uomini pacifici. Le armi loro erano di pietra o di legno: e gli arnesi di pietra, dei quali uno era come il boucher Paleolitico (2), erano fatti collo scheggiare degli strati dalla pietra pthanite della Tasmania. Essi non portavano vesti; essi non avevano case ; essi erravano semplicemente da un posto all’altro in cerca di cibo — di cui essi mangiavano molte sorta, eccetto il pesce che essi non avevano alcuna idea di pescare — e si proteggevano dai venti pungenti con ruvidi schermi fatti di corteccia. <i) L’ultimo indigeno sopravvivente della Tasmania mori nell’anno 1877. (2) Un utensile cosi denominato in onore di un paleontologo Francese che primo studiò questi arnesi ; il Signor Boucher de Perthes. (Nola del Traduttore).