Pagina:Grew - Lo sviluppo di un pianeta, 1914.djvu/460

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434 Lo sviluppo di di un pianeta dibile lentezza colla quale si compiono le modificazioni del genere umano. E per conseguenza di tanto maggiormente lungo dovrà essere stato il periodo di evoluzione necessario tra il primissimo tipo d’uomo e quello moderno. Ed allora, quasi senza avvedercene, noi ci troveremo assai prossimi ad ammettere per veritiero il computo del professore Sollas, il quale, come s’è veduto a pag. 426', assegna all’uomo un’antichità di tre milioni d’anni. Deve essere tenuto presente che lo stesso prof. Sollas, in qualità di geologo, è dei più moderati nel suo computo circa l’età della Terra (vedi pag. 288). E’ pur degno di nota che dalla seconda ricostruzione del cranio di Piltdown, la quale ha incontrata la più completa approvazione del Prof. Keith, si possono trarre delle deduzioni che concordano in linea generale con quelle esposte alla fine della Appendice C, eccetto che le più recenti tendono a respingere sempre più addietro la probabile origine dell’uomo. (Proc. of thè Geol. Society London, Dee. 28-1912). — G. Sergi, Le Origini Umane, Op. già citata. — G. Sergi, Rivista d'Antropologia, Voi. XVII, Fase. I, II, III (1912). In corso di stampa altra opera del Prof. G. Sergi, nella quale egli discorre del cranio di Piltdown.