Pagina:Grew - Lo sviluppo di un pianeta, 1914.djvu/51

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L’origine dei satelliti 33 velocità di rotazione ad un primitivo periodo nella storia della vita loro. Ma un pianeta non può andare aumentando la sua velocità di rotazione e continuare ad appiattirsi indefinitamente; perchè, se tale ne fosse il caso, tutti i pianeti sarebbero diventati dei dischi. Ad un qualche punto la sua crescente instabilità raggiunge il punto di rottura. Qualche cosa d’altro accade. L’equilibrio si distrugge quando la rotazione raggiunge una certa velocità critica, variabile a seconda delle circostanze, e lo sferoide o altera fondamentalmente la sua forma, oppure va in pezzi. Però quanto realmente avvenga può soltanto parzialmente essere determinato; e questo grande problema nella matematica celeste s’avvia molto lentamente verso una soluzione completa. Il sig. Poincaré per il primo venne alle prese con esso nel 1885. Sir G. H. Darwin lo afferrò indipendentemente dal primo, un poco più tardi; e le ricerche di ciascuno hanno completato quelle degli altri per più di un quarto di secolo. Ma dev’essere rammentato che mentre questi due matematici hanno elaborato una teoria rischiarata ad alto grado, tuttavia i loro risultati sono per qualche verso non concludenti ; ed essi sempre sottostanno all’obbiezione che il presunto sferoide è liquido e che esso è omogeneo. Nè l’una nè l’altra di queste condizioni sono realmente riconosciute come esistenti ; ma lo stabilirle è stato fatto collo scopo di dar l’attacco al problema affatto matematicamente. Nelle parole di Miss Agnes Clerke (1) tali condizioni indicano, piuttosto che dettano, la storia dei sistemi, però esse proiettano' la più viva luce sopra un periodo della loro genesi. Secondo Poincaré, quando lo sferoide in rotazione (1)« Modern Cosmogonies », «The Fission of Rotating Spheres», « Knowledge », Nov. 1903. E. S. Ghew 3