Pagina:Grew - Lo sviluppo di un pianeta, 1914.djvu/60

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42 Lo sviluppo di un pianeta accennare ad una consimile storia. I seguaci planetari viaggiano pressoché sulle originali traccie loro; alle increspature liquide innalzate da quelli sulle superfici dei loro principali, è mancato il potere di spostarli. La loro propria rotazione appare come stata distrutta, relativamente cioè, al pianeta distruttore; e vi è la più forte probabilità che tutti i satelliti di Giove e di Saturno rivolgano invariabilmente la stessa faccia verso l’interno. Essi rotano, come fa la nostra Luna, nei periodi delle loro parecchie rivoluzioni ; ed essi così si comportano per una causa simile. La Luna, come ha osservato il Prof. W. H. Picke- ring, è detto usualmente il satellite della Terra, ma in realtà è molto più propriamente la sua gemella. Essa è più attratta verso il Sole che verso la Terra, e se, quando è situata tra i due, essa fosse subitaneamente fermata nella sua orbita, essa lascierebbe la Terra per non fare mai più ad essa ritorno, e cadrebbe direttamente nel Sole. Ad un osservatore, collocato su uno dei più prossimi pianeti, per esempio Venere, la Terra e la Luna sembrano non dissimili da una bella stella doppia, la Terra, nel suo momento più brillante, apparirà molto più brillante di quanto Venere appaia a noi, e la Luna altrettanto brillante quanto Giove: ed i membri di questo sistema binario non si vedranno giammai più lontani tra di loro che la distanza nei cieli che è (secondo la nostra visione) coperta dalla Luna. 11 diametro della Luna è di 2163 miglia (1), 0 alquanto di più che un quarto di quello della Terra ; la sua massa è di un ottantesimo; il suo peso specifico è di tre volte e mezza quello dell’acqua, e quindi circa due terzi di quello della Terra (5.6). Una supposizione piuttosto fantastica è stata fatta (1) Circa 3480 Km., ossia pressoché due settimi.