Pagina:Grew - Lo sviluppo di un pianeta, 1914.djvu/98

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76 Lo sviluppo di un pianeta qui di ponderare tutte le evidenze prò e contro la teoria di Lowell di un’attività intelligente sui territori del nostro vicino. L’argomentazione di Lowell effettivamente presume che nessun segno su Marte possa in realtà possedere una qualche irregolarità di forma o di contorni senza che egli, od i suoi assistenti, abbiano percepito una tale irregolarità in esso. Ma persino dal 1891, cioè molto prima che Lowell cominciasse il suo studio del pianeta, Maunder era venuto a conoscere, dalle sue osservazioni sulle macchie solari ad occhio nudo, che i segni, non importa qualunque forma fosse la loro vera, sotto ad un certo limite di dimensione, potevano solo essere percepiti come linee rette 0 come intaccature rotonde ; corrispondenti cioè ai « canali » ed alle « oasi » di Lowell. In una memoria pubblicata in « Knowledge » nel 1894, Maunder applicò questo principio all’interpretazione dei segni Marziani, e dieci anni più tardi in una serie d’esperimenti fatti coi ragazzi della scuola dell’Ospedale di Greenwich, egli ha illustrato il modo in cui, sotto date condizioni di ampiezza angolare, i particolari, quantunque irregolari e non simmetrici, si presentano come linee rette geometriche e come macchie circolari. Quindi i «canali» Marziani, in complesso, rappresentano contrassegni reali sul pianeta, ma l’apparenza loro artificiale, come se essi fossero figure geometriche disegnate colla penna, regolo e compasso, è dovuta semplicemente alle loro piccole dimensioni angolari, che impediscono alle loro reali irregolarità di svelarsi a noi. La controversia per verità, da questo lato dell’Oceano è ora terminata ; un numero sufficiente di « canali » lineari di Lowell sono di già stati mostrati dai più potenti telescopi, 0 dai più perspicaci osservatori, rivelare