Pagina:Guarini, Battista – Il Pastor fido e il Compendio della poesia tragicomica, 1914 – BEIC 1841856.djvu/292

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E, poiché giá si sono espedite le due parti di quelle tre, nelle quali noi dividemmo lo scioglimento, resta ora che della terza si tratti, effetto giocondissimo della cangiata fortuna. E, si come della tragedia patetica era parte integrale quella che 1 Filosofo chiama il «commo», cioè a dir quel lamento che fa il coro, o da sé o in compagnia di qualche istrione, acciocché il terrore e la compassione, chiudendo con mestizia la favola, vengano a far nell’animo di chi ascolta quella gagliarda impressione e a lasciar quell’orrore ch’è necessario alla purgazione di quegli affetti, cosi nella tragicommedia, la quale, come s’è dimostrato, ha il fine suo tutto comico, tutto lieto, fu di mestieri che, per lasciare l’ascoltatore quanto piú si poteva allegro e giocondo, si andasse in diverse maniere e col mezzo di diverse persone la conceputa allegrezza magnificando. E, si come il tragichis- simo Euripide, per accrescer l’orrore, nelle Fenisse produsse in palco i corpi morti di Eteocle e di Polinice, fratelli e soggetti di quella mirabil favola infelicissimi, cosi nel Pasior fido, per colmar di letizia e pascer di giocondissima vista gli ascoltatori, fu molto ragionevole che si rappresentassero agli occhi loro felicissimi quegli amanti, che dianzi nell’abisso d’ogni miseria stavano immersi. Avvertendo però, che, quando essi non vi ve- nissero con necessaria e verisimile occasione, sarebbe insipida vista e da essere in tutti i modi fuggita; ma, poiché vengono, non per far mostra di sé, ma per passar dal tempio alle case loro, lá dove, per avviso del profeta Tirenio, prima che ’1 sol tramonti, dovevano accompagnarsi, la loro apparizione non può essere se non buona, essendo verisimile e necessaria. E, per- ciocché a fine tragicomico repugnava che Corisca fosse infe- lice, altramenti si verrebbe a cadere nella doppia costituzione dell’esito buono a’ buoni e cattivo a’ cattivi, dianzi da noi ri- fiutata; e dall’altro canto non convenendo, si come cosa di mal esemplo, eh’una pessima femmina avesse lieta fortuna, fu buono il preso temperamento, che col pentersi del suo peccato si provvedesse allo scandalo, e col ricever perdono dalle persone offese restasse lieta, la qual cosa, da chi è colpevole e dolente del suo peccato, in luogo di felice fortuna si dé’ ricevere.